In classe devo organizzare per i miei alunni contatti con corrispondenti in inglese.
Una possibilità facilmente realizzabile è quella di contattare un professore straniero, tramite annunci per insegnanti, e organizzare questo scambio.
Quest'anno sono in contatto con tre insegnanti americane che tendono a organizzare lo scambio in modo del tutto simile ai colleghi americani che avevo, per lo stesso scopo, lo scorso anno.
Io stendo una lista dei miei alunni. E loro anche.
Io tenderei a dare direttamente agli alunni l'email dei professori o l'indirizzo postale degli insegnanti, o anche li inviterei a chiedere ai loro alunni l'email o l'indirizzo personale in modo da rendere autonoma la corrispondenza. Stiamo parlando di ragazzi di scuola media.
Per i miei colleghi americani, invece, la corrispondenza deve avvenire sempre tramite l'insegnante. Non vogliono nessun indrizzo personale né email personale dei ragazzi.
Ricevuto l'elenco dei loro studenti, lo mostro ai miei alunni e loro sceglieranno i nomi che preferiscono in base ai loro gusti o a dettagli quali l'età o gli hobby.
I miei colleghi americani, invece, decidono chi deve scrivere a chi.
Una professoressa ha abbinato a ogni mio alunno un suo alunno, per scelta sua.
A me sembrerebbe un'imposizione antipatica, però ha il vantaggio di rendere il lavoro preciso e scolastico, ma meno autentico e personale, e di far corrispondere tutti gli alunni. Mi è capitato di proporre in classe la lista degli studenti americani e molti miei alunni hanno scelto certe persone ripetutamente, mentre ad alcuni studenti nessuno ha inviato una sola email. Anche questo è sgradevole.
Da una parte gli italiani che cercano innanzitutto la libertà.
Dall'altra gli americani che preferiscono le imposizioni purchè finalizzate ad un obiettivo sociale più corretto e giusto per tutti, a scapito dell'iniziativa personale.
Anche per noi insegnanti è stato un confronto utile e abbiamo scelto compromessi che risolvessero i vari lati deboli di questo gioco.
Io stessa mi sono scoperta più italiana di quel che pensavo: onestamente imporre un amico-corrispondente continua a sembrarmi una cosa molto antipatica, ma anche non distribuire lettere e email a tutta la classe in modo equo è spiacevole.