Una studiosa mantovana ci svela i segreti di Paodva. Intervista a Paola Tellaroli
http://www.itals.it/sites/default/files/pdf-bollettino/aprile2018/barazza.pdf
http://www.itals.it/editoriale/bollettino-itals-aprile-2018
Roberta Barazza |
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L'ultimo mio articolo da poco uscito nel Bollettino Itals dell'Università di Venezia:
Una studiosa mantovana ci svela i segreti di Paodva. Intervista a Paola Tellaroli http://www.itals.it/sites/default/files/pdf-bollettino/aprile2018/barazza.pdf http://www.itals.it/editoriale/bollettino-itals-aprile-2018 Nei prossimi giorni visiterò il mio 64° paese, l'India. Sarà solo un breve viaggio, durante le vacanze di Pasqua, ma ricordo che un professore di cultura indiana dell'Università di Venezia ci aveva consigliato di essere cauti con l'India e visitarla un po' alla volta perché il confronto può essere piuttosto impegnativo e coinvolgente. Se poi dovessi considerare le cautele suggerite dal Ministero degli Affari Esteri, c'è quasi da lasciar perdere, tra allarme terrorismo, violenza, situazione sanitaria, rischio epidemie ...
Spero non succeda niente, ma non vedo l'ora di arrivarci. Il Magnificat di Mina è bellissimo e il pattinaggio artistico è uno sport fantastico ma questo abbinamento, ad opera di Matteo Guarise e Nicole Della Monica, non mi sembra riuscito:
https://www.youtube.com/watch?v=YlHSoyRPTm8 Guarise e Della Monica sono stati bravissimi in molte occasioni ma qui c'è un contrasto ben percepibile, secondo me, tra un canto lento e profondo come il Magnificat e i movimenti veloci e quasi nevrotici dei pattinatori che sembrano mettere in discussione il canto religioso, anziché assecondarlo e accompagnarlo. Invece in questo spettacolo, non certo il loro meglio, di Anna Cappellini e Luca Lanotte, la combinazione riesce anche se la musica è brutta: da sola una musica così la spegnerei subito ma con questi due personaggi diventa preziosa e i due pattinatori suscitano grande simpatia: https://www.youtube.com/watch?v=tpj9H0zi6HI Nel Magnificat la musica è bella ma la danza non è all'altezza; qui la musica è brutta ma la danza la impreziosisce. Invece questo spettacolo è magnifico: lo è Carolina Kostner e bellissima è anche la canzone, cantata, tra gli altri, da Edith Piaf, di cui riporto il testo: https://www.youtube.com/watch?v=tMF55QDxRbI Ne Me Quitte Pas Jacques Brel Ne me quitte pas Il faut oublier Tout peut s'oublier Qui s'enfuit déjà Oublier le temps Des malentendus et le temps perdu À savoir comment Oublier ces heures Qui tuaient parfois à coups de pourquoi Le cœur du bonheur Ne me quitte pas Ne me quitte pas Ne me quitte pas Ne me quitte pas Moi je t'offrirai Des perles de pluie Venues de pays où il ne pleut pas Je creuserai la terre jusqu'après ma mort Pour couvrir ton corps d'or et de lumière Je ferai un domaine Où l'amour sera roi, où l'amour sera loi Où tu seras reine Ne me quitte pas Ne me quitte pas Ne me quitte pas Ne me quitte pas Ne me quitte pas Je t'inventerai Des mots insensés Que tu comprendras Je te parlerai De ces amants-la Qui ont vu deux fois leurs cœurs s'embraser Je te raconterai l'histoire de ce roi mort De n'avoir pas pu te rencontrer Ne me quitte pas Ne me quitte pas Ne me quitte pas Ne me quitte pas On a vu souvent Rejaillir le feu D'un ancien volcan Qu'on croyait trop vieux Il est, paraît-il Des terres brûlées Donnant plus de blé Qu'un meilleur avril Et quand vient le soir Pour qu'un ciel flamboie Le rouge et le noir ne s'épousent-ils pas? Ne me quitte pas Ne me quitte pas Ne me quitte pas Ne me quitte pas Ne me quitte pas Je ne vais plus pleurer Je ne vais plus parler Je me cacherai là À te regarder danser et sourire et À t'écouter chanter et puis rire Laisse-moi devenir l'ombre de ton ombre L'ombre de ta main L'ombre de ton chien Ne me quitte pas Ne me quitte pas Ne me quitte pas Ne me quitte pas Compositori: Jacques Roman Brel https://www.google.it/search?source=hp&ei=-Ay1WuOvHcriUZOugNAI&q=ne+me+quitte+pas+testo&oq=ne+me+quitte+pas+testo&gs_l=psy-ab.3..0l3j0i22i30k1l7.1000.5017.0.5567.23.22.0.0.0.0.296.2303.16j5j1.22.0..2..0...1.1.64.psy-ab..1.22.2300.0..35i39k1j0i131k1j0i203k1.0.4wmDRCJsfYw E' uscito a gennaio 2018 il mio articolo
Lo scandalo della deportazione di bambini britannici oltre oceano tra il 1869 e il 1970 nel volume collettivo Rassegna Storiografica Decennale I, Liminamentis Edizioni, ed ora lo si trova anche online: https://www.ibs.it/rassegna-storiografica-decennale-vol-1-libro-ivan-project-ivan-project/e/9788899433956 In USA esiste una legge che regola i rapporti tra docenti e alunni nelle università in nome della difesa dal cosiddetto harassment, le molestie. Quando insegnavo la mia lingua alla Purdue University, nel 2006-7, una delle prime cose che ci hanno detto è che non sono previsti rapporti troppo personali con gli studenti: si rischia la denuncia. In teoria un docente non potrebbe avere relazioni sentimentali con uno studente. La cosa non esiste in Italia e in Europa, e anche a me, a quel tempo, quella legge sembrava un po' strana perché chi va all'università è sempre maggiorenne. Al presidente francese Macron, poi, di certo non piacerebbe, visto che ha sposato una sua insegnante. Però forse quella regola non è assurda e, ripensando ai miei primi anni di università, molti anni fa, tornano in mente delle situazioni che mi hanno creato problemi. Un professore dovrebbe, nelle università, rimanere tale perché ha un potere che, in caso di rapporti di "simpatia" sbilanciati o non ricambiati verso uno studente o una studentessa, rischiano di danneggiare lo studente. Anche solo una forte simpatia per uno studente, non ricambiata, significa immancabilmente ritorsioni, più o meno sottili e, spesso, problemi psicologici per lo studente, problemi di autostima, di sicurezza, di stabilità psichica. Probabilmente ci sarebbero molti meno romanzi sentimentali in circolazione se questa legge esistesse anche in Europa, ma forse ha senso perché gli studenti giovani sono vulnerabili, sono la parte debole del rapporto. Metterci relazioni personali in un rapporto che dovrebbe essere solo culturale può rovinare il lavoro dello studente. Quando frequentavo la mia prima università, molti anni fa, ho avuto spesso l'impressione che i miei docenti fossero non adulti, cioè privi di quel senso di responsabilità che porta un professore a chiedersi se la conseguenza del suo comportamento può essere dannosa per la crescita personale e culturale dello studente che, quasi sempre, è molto più giovane di lui. Per questo, forse, quella legge americana non è così assurda.
A me piacerebbe un governo di coalizione 5 Stelle + PD. Sono i due primi partiti e da soli sarebbero oltre il 50%, quindi un governo forte. Sembra che non se ne parli neanche, ma è davvero impensabile? E' vero che il PD ha perso molti voti rispetto a prima, ma resta il secondo singolo partito per numero di voti. E' vero che si sono sempre proclamati contrari fortemente ai 5 Stelle e che avrebbero fatto opposizione in caso di vincita dei 5 Stelle, ma non tutti nella sinistra sono di questa opinione. Renzi, naturalmente, si rifiuta categoricamente di lavorare con i 5 Stelle (ma non erano i 5 Stelle i meno collaborativi?) ma, secondo me, molti sono i punti di possibile collaborazione e una simile coalizione sarebbe più rassicurante per l'Europa e per gli investitori internazionali.
E' uscito un mio nuovo articolo su un volume collettivo di Liminamentis. A breve lo si troverà anche online.
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AutoreRoberta Barazza CategoriesArchivio
April 2018
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