Fin dall'inizio, però, ho avuto l'impressione di un ambiente un bel po' diverso dalle università che ho frequentato, quelle italiane, almeno. Gli ambienti accademici sono spesso critici nei confronti delle istituzioni e disposti a metter in discussione potere e abitudini sociali accettate dai più. All'ISPI, fin dall'inizio, si aveva l'impressione di un ambiente che difendeva le istituzioni dall'alto. Sembrava rappresentare i poteri forti, insomma, della politica, della finanza, delle istituzioni. Nonostante ciò, ho trovato i corsi molto interessanti. Un ambiente a volte un po' antipatico: ricordo certe battutine taglienti dei docenti.
Mi piace però citare alcune frasi un po' sorprendenti di alcuni docenti, accademici nelle università italiane che lavoravano anche nelle istituzioni politiche europee, che mi hanno colpito e che ho trovato decisamente discutibili:
"... perché, in fondo, parliamoci chiaro, questa famosa crisi, a noi, ci ha fatto perdere, al massimo, una pizza con gli amici ogni tanto."
Al che mi sono venuti in menti i suicidi di imprenditori che si sono trovati sul lastrico da un momento all'altro, anche grazie a banche che sono sulla cronaca ogni giorno. O la percentuale di disoccupazione giovanile che è tra le più alte d'Europa. Ho pensato, francamente: "Ma questi dove vivono? Non ne hanno mai sentito parlare?"
Altro discorsetto famoso: " ... se proprio non volete credere al pacifismo della politica estera statunitense ..." che faceva chiaramente capire che il parlante, invece, ci credeva.
Col senno di poi vien quasi da ridere, pensando a Trump e al suo atteggiamento tanto gentile verso stranieri, messicani ed emigranti. Ma non occorre disturbare Trump: basterebbe pensare alla politica di Bush, a Guantanamo, alle presunte armi di distruzione di massa, all'intervento in Libia, o al diritto di veto con cui, in sede ONU, gli USA non hanno mai permesso nessuna condanna dei crimini di Israele verso i palestinesi. Persino Obama lo ha finalmente riconosciuto, pur con enorme ritardo.
Un altro discorso mi ha colpito: un docente parla della possibilità che Israele entri nella Comunità Europea. Di per se' non sarebbe da escludere, ma prima dovrebbe cambiare in maniera radicale la sua politica che, si potrebbe definire, criminale e da apartheid nei confronti dei palestinesi. Anche Obama l'ha capito. In un intervento faccio notare questo al docente che assume un atteggiamento, verso di me, un po' arrogante e critico, come se avessi detto una cosa grave.
Insomma, non proprio sessantottini, all'ISPI. Infatti, tra gli ospiti famosi che possono vantare, ci sono i leader politici ai massimi vertici delle istituzioni politiche italiane e straniere, compresi presidenti americani o leader europei. Ambiente molto interessante, insomma, ma un po' diverso dagli ambienti accademici che avevo precedentemente frequentato.