Roberta Barazza
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Bullismo. Perché gli insegnanti non denunciano?

4/20/2018

 
In questi giorni in cui sono avvenuti numerosi, gravi episodi di bullismo o violenze degli studenti contro gli insegnanti di scuola media e superiore, può aver sorpreso che qualche insegnante non abbia denunciato il fatto al preside o alla polizia. Invece non è strano. E' capitato anche a me quando insegnavo ai ragazzini: se si dichiara di aver problemi di disciplina in classe, i primi ad essere accusati siamo propri noi insegnanti che veniamo considerati incapaci di gestire le classi. Probabilmente quegli insegnanti che sono stati zitti, pur avendo subito violenze, temevano simili accuse. Spesso i dirigenti ti inquisiscono se gli studenti si comportano in modo discutibile. Sembra che la colpa sia sempre degli insegnanti che devono passare per le forche caudine dei dirigenti da un lato, e dei genitori dall'altro. E questo nonostante, anzi soprattutto, se gli insegnanti cercano un rapporto gioviale e comunicativo con gli studenti. Giovani come sono, gli studenti la prendono come debolezza e creano situazioni di crescente aggressione, mancanza di rispetto, disprezzo. Per questo insegnare nelle scuole diurne ai minorenni è spesso un vero inferno e, guarda caso, il burn out è un disagio che riguarda quasi solo i docenti del diurno. 

La nostra epoca, l'Antropocene

4/20/2018

 
Chi sa cos'è l'Antropocene? Scommetto che se lo chiedo in giro non lo sa quasi nessuno. E, infatti, non lo sapevo neanch'io fino a poco tempo fa. Ma è fondamentale: è la nostra epoca storica. E' come se noi non sapessimo che siamo nel 2018, in Europa. Strano che occorra essere iscritti a Storia per esserne informati. E' una cosa di cui non si sente mai parlare. Giornali o TV dovrebbero divulgare la notizia. Noi apparteniamo a quest'epoca geologica in cui l'uomo stesso è divenuto una forza geologica. Tra molti anni o secoli o millenni, gli studiosi potranno riconoscere, dall'analisi stratigrafica delle rocce o dei reperti archeologici, che noi ci trovavamo in quest'epoca. Lo studio stratigrafico permetterà la distinzione della nostra epoca dalle precedenti o successive. La definizione "Antropocene" è di pochi anni fa. Se uno vuole avere un'idea di cos'è si legga qualcosa del Premio Nobel Crutzer o Stoermer. La cosa che mi sorprende è l'importanza di questi contenuti e, al contempo, la loro poca diffusione. Non è semplicemente un argomento di storia che puoi conoscere o meno. E' come aver scoperto, a vita inoltrata, un dato fondamentale della mia stessa identità di cui finora non sapevo niente.  

Un ritratto di Milano

4/15/2018

 
Che bellissimo ritratto di Milano!
Da Fuori Roma - Milano di Concita de Gregorio: 

https://www.raiplay.it/video/2018/04/Fuori-Roma-b862d964-b1b1-4167-9f65-01f2937a4679.html



Contributi figurativi

4/15/2018

 
Tito Boeri oggi a Mezz'ora in Più di Lucia Annunziata, svela un ulteriore privilegio dei politici, i contributi figurativi: 

http://www.pensionioggi.it/dizionario/contributi-figurativi

Se un dipendente si assenta giustificatamente (ad esempio per malattia, maternità, servizio civile, donazione sangue ...) i contributi per la sua pensione vengono ugualmente versati, anche se non corrispondono a un lavoro effettivo. Tra le giustificazioni vi è però anche l'impegno politico. Se un lavoratore viene eletto al Parlamento, per esempio, può rimanervi per anni, per decenni, e, pur non coprendo più il suo precedente ruolo, gli vengono versati i contributi. Quindi i politici godono anche della pensione relativa a ciò che facevano prima, oltre che dello stipendio da politico, di vitalizi e privilegi vari. Questo ennesimo privilegio della casta non è molto conosciuto. Tito Boeri dice che queste somme possono essere imponenti e naturalmente le paghiamo tutti noi contribuenti. Ha proposto di parlarne in Parlamento ma non gli hanno dato spazio, chissà perché.

https://it.notizie.yahoo.com/boeri-attendo-risposta-fico-su-denuncia-inps-anomalia-145716796.html 

Prescrizione contributi: controllare prima del 1/1/19

4/15/2018

 
Informazione utile per chi lavora nel mio settore, e non solo: 

Prescrizione contributi, perché è importante controllare prima del 1° gennaio 2019

https://www.orizzontescuola.it/prescrizione-contributi-perche-importante-controllare-del-1-gennaio-2019/ 



Risciò guidati dalle donne

4/1/2018

 
I risciò indiani sono molto simpatici: coloratissimi, spesso personalizzati da addobbi particolari, si infilano dappertutto nel traffico pazzesco di Delhi. Ce ne sono a motore, specie di api da trasporto, come se ne vedono anche in Italia, soprattutto di colore giallo e verde, o a pedali, e questi sono i più colorati e personalizzati. Un risciò a pedali l'ho usato solo in Cina, anni fa. Mi imbarazzava perché mi sembrava di sfruttare il povero autista che, con grande fatica, pedalava lungo le vie di Pechino, mentre io stavo seduta comodamente dietro. Invece a Delhi mi sono fatta trasportare alla metro da un'ape a motore. 
Ma, come diceva anche l'autista di oggi a Delhi, nessuna donna guida i risciò. Pensava che cercassi io un lavoro in India, invece volevo solo chiedere se una donna lo può fare, ma sembra di no. Possedere un risciò non è così impegnativo e potrebbe garantire l'indipendenza economica anche a una donna, specie i risciò a motore. Ma sembra sia ancora un mondo solo maschile. Non che noi siamo chissacché avanzati. Solo negli ultimi decenni si vedono in Europa donne autiste di autobus o taxi. 

Anzi, anzi ... ecco cosa ho appena trovato in internet: 
https://www.firstpost.com/india/watch-mumbais-first-women-rickshaw-drivers-3384542.html
La prima donna autista di risciò a Mumbay. Articolo di un anno fa. In tutta l'India sono ancora pochissime. Sono contenta che, comunque, ci siano e spero che la cosa si estenda.

Protezionismo turistico in India

4/1/2018

 
Oggi mi è capitata una cosa piuttosto imbarazzante. Mi trovavo al Red Fort, una fortezza in centro a Delhi che appartiene al patrimonio dell'umanità dell'Unesco. Ero in fila per fare il biglietto, una lunga fila. Dopo un po' che aspettavo il mio turno mi dicono che non ho bisogno di fare la fila, io, perché straniera. Capire che non ero indiana, anche se non parlavo, era piuttosto facile, nonostante indossassi uno scialle simile a quello che portano le donne indiane. In quanto straniera avevo il diritto di saltare la lunga fila e presentarmi a uno sportello apposito per stranieri. Generoso da parte loro, ma imbarazzante e ingiusto. Ho potuto fare immediatamente il biglietto mentre i poveri indiani sono rimasti sotto il sole ancora a lungo prima di acquistarlo. Allo sportello c'era un signore, forse americano?, che ha ironizzato dicendo che, evidentemente, esistono ancora i privilegi della razza bianca.   
Picture

2 aprile 2018

Ieri scrivevo quanto si può leggere sopra. 
Che ingenua! Adesso ho capito il trucco! E' vero che "i poveri indiani" sono spesso costretti a lunghe file per fare il biglietto, ma "i poveri stranieri", che, in India sono ovviamente molto meno numerosi degli indiani, hanno sportelli speciali e veloci perché pagano molto di più degli indiani. Ad esempio oggi, al mausoleo di Humayun, sito dell'Unesco, il biglietto per gli indiani costava 30 rupie mentre per gli stranieri 500 rupie, cioè circa mezzo euro per gli indiani e 8 euro per gli stranieri. Evidentemente non mi ero accorta della differenza di prezzo al Forte Rosso. Comunque sono tesori così belli entrambi, e ancor più il sito archeologico di Qutb Minar, che posso perdonare gli indiani. Non è, in realtà, un imbroglio, come a volte capita agli stranieri a cui i commercianti riservano "prezzi speciali". I prezzi dei siti turistici sono ben dichiarati e vengono riportati anche nelle guide turistiche. Sembra una sorta di politica protezionista. Ma in questi tempi di protezionismo trumpiano si profila ben di peggio in giro per il mondo.    

Intervista a Paola Tellaroli

3/28/2018

 
L'ultimo mio articolo da poco uscito nel Bollettino Itals dell'Università di Venezia: 

Una studiosa mantovana ci svela i segreti di Paodva. Intervista a Paola Tellaroli

http://www.itals.it/sites/default/files/pdf-bollettino/aprile2018/barazza.pdf

​http://www.itals.it/editoriale/bollettino-itals-aprile-2018

India

3/27/2018

 
Nei prossimi giorni visiterò il mio 64° paese, l'India. Sarà solo un breve viaggio, durante le vacanze di Pasqua, ma ricordo che un professore di cultura indiana dell'Università di Venezia ci aveva consigliato di essere cauti con l'India e visitarla un po' alla volta perché il confronto può essere piuttosto impegnativo e coinvolgente. Se poi dovessi considerare le cautele suggerite dal Ministero degli Affari Esteri, c'è quasi da lasciar perdere, tra allarme terrorismo, violenza, situazione sanitaria, rischio epidemie ... 
Spero non succeda niente, ma non vedo l'ora di arrivarci.  

Pattinaggio artistico

3/18/2018

 
Il Magnificat di Mina è bellissimo e il pattinaggio artistico è uno sport fantastico ma questo abbinamento, ad opera di Matteo Guarise e Nicole Della Monica, non mi sembra riuscito:

https://www.youtube.com/watch?v=YlHSoyRPTm8 
​
Guarise e Della Monica sono stati bravissimi in molte occasioni ma qui c'è un contrasto ben percepibile, secondo me, tra un canto lento e profondo come il Magnificat e i movimenti veloci e quasi nevrotici dei pattinatori che sembrano mettere in discussione il canto religioso, anziché assecondarlo e accompagnarlo.

Invece in questo spettacolo, non certo il loro meglio, di Anna Cappellini e Luca Lanotte, la combinazione riesce anche se la musica è brutta: da sola una musica così la spegnerei subito ma con questi due personaggi diventa preziosa e i due pattinatori suscitano grande simpatia: 

https://www.youtube.com/watch?v=tpj9H0zi6HI

Nel Magnificat la musica è bella ma la danza non è all'altezza; qui la musica è brutta ma la danza la impreziosisce.

Invece questo spettacolo è magnifico: lo è Carolina Kostner e bellissima è anche la canzone, cantata, tra gli altri, da Edith Piaf, di cui riporto il testo:

https://www.youtube.com/watch?v=tMF55QDxRbI



Ne Me Quitte Pas
Jacques Brel

Ne me quitte pas 
Il faut oublier 
Tout peut s'oublier 
Qui s'enfuit déjà 
Oublier le temps 
Des malentendus et le temps perdu 
À savoir comment 
Oublier ces heures 
Qui tuaient parfois à coups de pourquoi 
Le cœur du bonheur 
Ne me quitte pas 
Ne me quitte pas 
Ne me quitte pas 
Ne me quitte pas

Moi je t'offrirai 
Des perles de pluie 
Venues de pays où il ne pleut pas 
Je creuserai la terre jusqu'après ma mort 
Pour couvrir ton corps d'or et de lumière 
Je ferai un domaine 
Où l'amour sera roi, où l'amour sera loi 
Où tu seras reine 
Ne me quitte pas 
Ne me quitte pas 
Ne me quitte pas 
Ne me quitte pas

Ne me quitte pas 
Je t'inventerai 
Des mots insensés 
Que tu comprendras 
Je te parlerai 
De ces amants-la 
Qui ont vu deux fois leurs cœurs s'embraser 
Je te raconterai l'histoire de ce roi mort
De n'avoir pas pu te rencontrer 
Ne me quitte pas 
Ne me quitte pas 
Ne me quitte pas 
Ne me quitte pas

On a vu souvent 
Rejaillir le feu 
D'un ancien volcan 
Qu'on croyait trop vieux 
Il est, paraît-il 
Des terres brûlées 
Donnant plus de blé 
Qu'un meilleur avril 
Et quand vient le soir 
Pour qu'un ciel flamboie 
Le rouge et le noir ne s'épousent-ils pas? 
Ne me quitte pas 
Ne me quitte pas 
Ne me quitte pas 
Ne me quitte pas

Ne me quitte pas 
Je ne vais plus pleurer 
Je ne vais plus parler 
Je me cacherai là
À te regarder danser et sourire et 
À t'écouter chanter et puis rire 
Laisse-moi devenir l'ombre de ton ombre 
L'ombre de ta main 
L'ombre de ton chien 
Ne me quitte pas 
Ne me quitte pas 
Ne me quitte pas 
Ne me quitte pas

Compositori: Jacques Roman Brel

https://www.google.it/search?source=hp&ei=-Ay1WuOvHcriUZOugNAI&q=ne+me+quitte+pas+testo&oq=ne+me+quitte+pas+testo&gs_l=psy-ab.3..0l3j0i22i30k1l7.1000.5017.0.5567.23.22.0.0.0.0.296.2303.16j5j1.22.0..2..0...1.1.64.psy-ab..1.22.2300.0..35i39k1j0i131k1j0i203k1.0.4wmDRCJsfYw


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